Mike Bongiorno

Mike Bongiorno

Mike Bongiorno
(da Nome d'oggi, ed.Tango, 1988)

Mike Bongiorno nasce a New York nel 1924, figlio di una professionista di Back Gammon e di un giovane flipper, abbastanza maturo per la sua età. A sei anni Mike, superando una durissima selezione, viene ammesso alla scuola elementare del suo quartiere e affidato alle cure amorose della giovane maestra Enza Sampò, un'italiana funzionaria del Pci, inviata in segreto negli States per dare un po' più di grinta al Pc americano.

L'influenza di Enza sarà determinante nella formazione del piccolo Mike: l'amore per l'Italia lontana, l'ostilità per il fascismo e Enzo Tortora, la passione per lo sci, le valli e le vallette spingono Bongiorno a lasciare gli Usa per tentare fortuna in Italia. Invano il governo americano si oppone alla sua decisione minacciando di sospendere gli aiuti alle forze alleate in Europa oppure di invadere Cuba. Ogni tentativo è inutile. Così Mike Bongiorno, con una testa contenente lo stretto necessario, ma una valigia piena di idee, giunge in Italia poco prima della Liberazione. Sbarcato all'aeroporto intercontinentale di Vulcano, Mike, al doganiere che gli domandava di dichiarare nome, nazionalità e professione, risponde: «Giovanotto, guardi che qui le domande le faccio io»! e organizza, con mezzi di fortuna, un quiz volante vinto da un maresciallo della Gf, che destinò l'intero ammontare della vincita agli orfani di Guerra, il leggendario ciclista sulla cui vita si era presentato.

Stabilitosi a Milano, Bongiorno viene arrestato una notte dai fascisti sotto l'accusa di essere un intellettuale comunista. Ma, alle prime luci dell'alba, tutti si avvedono dell'errore ed egli viene immediatamente scarcerato. Finita la guerra e in attesa di una scrittura radiofonica, Mike si adatta a fare un po' tutti i mestieri: cuoco, ragioniere, disc jockey e giornalista. Con lo pseudonimo di Indro Montanelli firma infatti sul Corriere della Sera una serie di articoli sul Piano Marshall dal titolo: Handicap o cavallino? Finalmente la Rai si accorge di lui e gli affida la trasmissione radiofonica Attenti al ritmo. Il successo è incoraggiante e Mike propone ai dirigenti della nascente televisione un programma di cultura e indovinelli dal titolo: Lascia o raddoppia?

Siamo nel 1956, la trasmissione parte e Bongiorno diventa presto il personaggio più popolare d'Italia. Lascia o raddoppia? batte gli indici d'ascolto realizzati con lo sbarco sulla luna, o in occasione dei funerali di Berlinguer, rimanendo solo di poco inferiore a quelli di Berlinguer che sbarca sulla luna. L'uomo italiano si immedesima in Mike Bongiorno, la donna in Edy Campagnoli. Gli uxoricidi si moltiplicano.

Ma anche Lascia o raddoppia? è destinata a finire.

Bongiorno può lasciare il telequiz e concedersi un po' di meritato riposo. Sposa allora Daniela Zuccoli, una brava ragazza che aveva conosciuto, nuda, sulla copertina di Novella 2000, e ha da lei tre gemelli che chiama Quiz, Quoz, Quaz. Quindi ritorna al giornalismo collaborando con l'Unità per la quale scrive una serie di articoli sull'entrata del Pci al governo dal titolo: La fiera dei sogni, e studia nottetempo altre formule televisive.

Così col suo professionismo mostruoso, la sua aria da falso gaffeur, il suo presunto internazionalismo anagrafico, Mike Bongiorno realizza, dopo Lascia o raddoppia?

altri capisaldi quali: Rischiatutto, Scommettiamo, Penta­tlon. Pone milioni di domande, riceve milioni di risposte. Ma a un solo quesito nessuno riuscirà mai a rispondere, non Marianini, né la Longari. Una domanda che ha rollato per tre decenni nella mente degli italiani pensanti e di Maurizio Costanzo. Questa: «Nella partitura delle sue opere, Giuseppe Verdi ha mai usato il controfagotto»?

1)No mai.

2)Sì, due volte.

3) Né più né meno degli altri uomini.

Via al cronometro.