Neppure un rigo in cronaca
(Rizzoli, 2000)
pp. 208 euro 6,72 (Ed. eco)
Descrizione |
Si tratta del nostro primo vero romanzo. Ha segnato anche il nostro passaggio – durato un paio d’anni – a Rizzoli. Oggi il libro è recuperabile nell’edizione SuperBur Narrativa (2002) in un’edizione non graficamente fantasmagorica, ma se non altro economica. E’ ambientato a Milano negli anni Cinquanta e parla di due bambini (noi?) che crescono nello stesso quartiere, nella stessa piazza, tra cose più grandi di loro che li sovrastano e li affascinano. L’Italia descritta è quella precedente il boom economico. Abbiamo cercato di inserire una micro-storia all’interno della macro-storia del Paese. Tutti gli avvenimenti della cronaca italiana descritti sono reali e ampiamente documentati. La micro-storia è invece ovviamente frutto di fantasia ma l’ambientazione è molto verosimile: si tratta del mondo della nostra infanzia. Durante lo sviluppo di questo lungo racconto quasi autobiografico ci siamo lasciati prendere a volte dal sentimento, altre volte dall’ironia. Si sorride, si ride, ma in più ci si può, se non proprio commuovere, emozionare… La nostra idea era quella di creare una storia credibile diretta soprattutto alle generazioni più giovani. Non sappiamo se con loro ci siamo riusciti, certamente i nostri coetanei che hanno letto il Rigo ci si sono riconosciuti. Se dovessimo elencare alcune componenti di questo racconto in ordine sparso, lo faremmo così: il primo grattacielo di Milano: la Torre Velasca, un bar, due bambini, una bambina, una piazza, l’immigrazione dal sud Italia, un maestro elementare, il gioco dei tollini, il Piccolo teatro, una rapina in banca, la fiat 500… Amiamo molto questa nostra esperienza di scrittura. Ci sarebbe piaciuto che fosse divenuta un film.
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