Rosso un cuore in petto c’è fiorito


Rosso un cuore in petto c’è fiorito

(Savelli, 1978) 
pp. 145 lire 2500 

 

Descrizione 


E’ il nostro primo libro. E’ uscito per la prima volta nel 1978, sull’onda del grande successo della trasmissione che conducevamo su Radio popolare, a Milano. In sostanza è la rielaborazione dei testi trasmessi alla radio. La novità, come nelle trasmissioni Passati col rosso e Do you remember sixty eight da cui è tratto, è la satira sulla sinistra (dell’epoca), fatta da gente di sinistra (noi). Nel libro, che oggi va letto ovviamente anche e soprattutto in chiave “storica”, non c’è solo quello. C’è ad esempio la riscrittura di alcune pagine del libro Cuore di De Amicis, ci sono i personaggi della cronaca italiana degli anni Settanta, c’è un primo tentativo nostro di scriverci un’autobiografia. Rosso un cuore… fu un successo (qualche decina di migliaia di copie) anche se limitato soprattutto alla Lombardia, bacino d’ascolto di RP. Vinse come opera prima il “Premio Forte dei Marmi della satira politica”, grazie anche all’improvviso “innamoramento” del giornalista Maurizio Chierici che lo fece conoscere ai giurati comprandone a sue spese dieci copie in libreria (Savelli non l’aveva iscritto al premio). Quell’anno con noi vennero premiati tra gli altri Il Male, Carlo Verdone, Altan, Giovanni Mosca, Ruggero Orlando. Oggi Rosso un cuore in petto c’è fiorito si può trovare in libreria nella riedizione di Baldini & Castoldi Tascabili (1996) o su qualche bancarella dell’usato, oltre naturalmente alle biblioteche.

a cura di
Gino & Michele

 

Rosso in cuore un petto ci è fiorito (Savelli, 1978)

Prefazione

«Ma in fondo, che cos'è la satira?» chiese una volta Gino a Michele davanti ai microfoni di Radio Popolare.
«Sta per finire il disco» rispose Michele.
«E' forse un modo di scrittura, o una scrittura? Essa punge e talvolta graffia, o mordicchia e talvolta sbrana? Cos'è cambiato nella satira italiana? Esiste una tradizione? Esiste un rinnovamento?»
«S'è rotto il trasmettitore» disse Michele, mentre un fulmine entrato dall'antenna riduceva il mixer a un rottame fumante e distruggeva ventimila lire di cantautori.
«Il Papa è un obiettivo praticabile? Quelli che noi lanciamo contro l'establishment sono strali o frecciate?» disse Gino.
«Un po' di tutto» disse Michele. Solo allora si accorsero che erano entrati dodici compagni del collettivo naturista "Salute rossa". Nove di loro fumavano gauloises, uno la pipa e due ostentavano qualcosa che poteva essere sia un cannone di marijuana, sia un cartoccio di caldarroste.
«Secondo noi - disse quello della pipa - voi avete un problema di linguaggio».
«Il problema è che sono le due di notte, trasmettiamo da cinque ore, abbiamo finito le sigarette, siamo senza soldi e alle cinque di domattina c'è manifestazione».
«Io credo - disse un compagno naturista - che il rischio maggiore che possiamo correre è quello di scivolare nel goliardico».
«Più che scivolare mentre la polizia carica?» disse Gino
«Molto di più. Più che mangiare troppo yin, o troppo yang, o troppa cioccolata svizzera.»
« E il riso?» disse Gino.
«Il riso è perfetto. Non è né yin né yang. Non si capisce cos'è né come si colloca. Lo definirei un cane sciolto all'interno della nuova sinistra. Perciò il riso è guardato con sospetto»
«Perché far piangere è facile, far ridere è difficile, diceva il mio capitano nei carristi» disse Gino.

Fu allora che arrivò una telefonata. Essa diceva: «Ho ascoltato il dibattito che c'è alla radio, perché mi interessava e perché vi siete dimenticati il microfono aperto. Vorrei dire una cosa. Primo, non sono d'accordo con niente di quanto tutti i compagni della radio dal primo minuto del primo giorno di trasmissione hanno detto, compresa l'ora esatta. Secondo, vorrei sapere che cos'è questo bellissimo pezzo di musica tedesca che state trasmettendo. Terzo, siccome sono molto giù, vorrei che mi tiraste su. Quindi ditemi. Cos'è l'umorismo? Cos'è la satira?»
«Posso rispondere io?» disse il compagno naturista.
«No. Rispondo io - disse Michele -. Primo, non sono d'accordo con te quando dici che non sei d'accordo con tutto quello che i compagni hanno detto dal primo minuto della radio, compresa l'ora esatta. Secondo, quello che ascolti non è un pezzo di musica classica ma la puntina che cracchia perché il disco è finito. Terzo, forse tra un poco facciamo un libro...»
«Attenti - disse Gino - il giradischi sta fumando»
«Perché voi sì e io no?» disse il giradischi, ed esplose. Gino e Michele esplosero con lui. Non sapremo mai se quel libro l'avevano poi scritto sul serio.

 

Benni