Silenzi e stanze

Michele Mozzati  
Silenzi e stanze

 Altre storie da Edward Hopper

 

(Skira, 2018) 
 

 

Descrizione 


“Sono sempre stato un batterista, un solista del rumore, ma la musica è un’altra cosa. Il batterista nasce Maestrale e finisce Föhn, un vento inutile e fastidioso. Bambino, adolescente, è una presenza che ingombra, da protagonista. Detta i ritmi di una vita che è ancora senza suoni, è rumore. È intorno a lui che si forma il gruppo. Tatatàn tatatàn, tan tantàn… tatatatatatatatatà! (…) Poi a suonare ti mettono in fondo perché hanno bisogno di te, perché hanno paura di te. Aspetta, un giorno dal fondo della sala arriverà quella pelle bianca piena di lentiggini a dirti che siccome non ti trovava al telefono è venuta a prenderti per andare via. Col suo culo strepitoso e i suoi occhi che non si possono raccontare. Applausi, sipario e trionfo dei ringostarr.”

Quando ci si imbatte in un quadro di Edward Hopper non si sa mai quello che c’è oltre la cornice, dove guardino i suoi protagonisti. Si pensa che qualcosa sia appena accaduto, o stia per accadere. I suoi dipinti sono emozionanti fermo-immagine, per questo Hopper piace tanto a chi fa cinema.

Michele Mozzati per la seconda volta, dopo il successo di Luce con muri, racconta altre dodici storie, ispirate dalle luci, dagli oggetti, dalle persone dipinte da colui che è considerato uno tra i più grandi pittori americani. Il realista forse più surreale che l’arte contemporanea ci abbia saputo donare. Attraversando tutto il Novecento e approdando agli anni Duemila, anche questa seconda raccolta si muove tra realtà e fantasia, proponendo storie a volte così impossibili, da sfiorare la nostra quotidianità più viva.