C'è quel che c'è

C'è quel che c'è (1991)

Regia di: Giampiero Solari
Scritto da:
 Gino e Michele, Paolo Rossi. Con la collaborazione di Riccardo Piferi

 

Descrizione


La storia di questo spettacolo - che come abbiamo detto sopra è forse il più bello, il più “urgente” e il più sincero tra quelli interpretati da Paolo Rossi – è curiosamente semplice. Andando a memoria, Paolo aveva una specie di contratto da onorare con il Teatro di Porta Romana. Probabilmente doveva recuperare delle date saltate in stagione piena a causa di una breve malattia. Fatto è che il Porta Romana, pur di non perderlo in cartellone, lo infilò a fine stagione (era quasi estate). Ma fu una cosa improvvisa in quanto Rossi se ne era dimenticato o forse aveva cercato fino all’ultimo un escamotage per evitare quella fatica estiva. Così a tre giorni dal debutto ci mettemmo a scrivere come pazzi. All’inizio non avevamo idee, sennonché, provenendo alcuni di noi da vicissitudini private abbastanza travagliate (anche se ormai abbondantemente elaborate e risolte) pensammo che l’unica cosa era quella di parlarne sotto forma di “viaggio di ritorno”. Oltretutto in quel periodo Paolo Rossi aveva deciso da tornare ad abitare a Milano, dopo qualche anno sperimentale a Longiano (Romagna). Quindi costruimmo insieme un partecipato viaggio di ritorno da un’avventura geografica e personale. Il viaggio fu fisicamente proprio tra la Romagna e Milano, in auto. Durante lo stress creativo di quelle poche decine di ore i pezzi uscivano straordinariamente fluidi e credibili. Producemmo moltissimo. Il vero problema, a poche ore dal debutto, restava la memorizzazione. Paolo decise allora di dirli. Con un’interpretazione asciutta, a volte apparentemente distaccata, a volte caotica e strutturata quasi a “rap”, con tanto di leggio in scena. La trovata sembrò registicamente avanti, nessuno sapeva che era una strada obbligata…
Il successo, seppur il teatro fosse di soli 400 posti, fu strabiliante. Vennero raddoppiate le recite del sabato e forse triplicate quelle della domenica.
Fu la vera consacrazione del fenomeno Rossi, la nascita, più o meno, del sodalizio registico con Giampiero Solari, già insegnante di regia della scuola Paolo Grassi, l’inizio della collaborazione con l’autore Piferi, forse per noi anche il definitivo completamento di un percorso di scrittura comica che vedeva in Rossi il più complice e partecipato degli interpreti.
Lo spettacolo ebbe talmente eco (e molto pubblico non poté vederlo, visto il periodo dell’anno e le poche repliche) che subito decidemmo di costruire su C’è quel che c’è uno spettacolo più completo. In inverno scrivemmo Operaccia romantica (inizio 1992), per la regia di Giampiero Solari, stessi autori, stesso interprete. Un gruppo musicale in scena: i “C’è quel che c’è”, appunto. Molti dei monologhi erano gli stessi, la struttura del viaggio rimase immutata, ma in Operaccia romantica parlammo un po’ di più della città. Anche questo spettacolo, che ottenne grande successo, fu un’esperienza tra le nostre migliori. Ma secondo noi non raggiunge la forza (che stava in un ritmo più forsennato) del suo predecessore.
I monologhi migliori (alcuni notissimi agli amanti del genere) di questi due spettacoli possono essere consultati sempre nei due libri Baldini e Castoldi Si fa presto a dire pirla e Era meglio morire da piccoli. Ne citiamo qualcuno: “Cazzo”, “Dedicato a una signorina”, “Il compagno di scuola”, “Bossi”, “Quando ero piccolo”, “La soffitta” “Gesù alla stazione di Bologna”, “Lei”, “Praga”, “Il sogno all’incontrario”.

a cura di
Gino & Michele

 

Contributo 
Bossi e i leghisti
(Tratto dal copione originale dello spettacolo e pubblicato da Baldini e Castoldi in Si fa presto a dire pirla, di Paolo Rossi, 1992)

Lo vedo lì in mezzo alla pianura padana, avvolto dalla bandiera dell'Atalanta, con la polenta taragna in mano, e per dimostrare di non essere razzista ha adottato una bambina meridionale, cioè di Bergamo di Sotto...

È ora di finirla di dire che siamo razzisti... per noi legaioli

- Bossi... Bossi! - tutti gli uomini sono uguali!... Certo! -

Bossi... Bossi! - se viene un terrone e mi porta prima via il lavoro, poi via la donna, io m'incazzo come un lanzichenecco! - Ohhhh... Bossi... Bossi ... - ma non in quanto lui è terrone: in quanto lui mi ha scopato la donna! - Bravo!... - Voglio dire: se la mia donna scopa con uno svizzero, non è che sono più contento... è chiaro il concetto? - Chiaro... chiaro! ... - Oddio, a ben guardare gli svizzeri sporcano meno: sono più educati. Quando scopano non danno in escandescenze come i terroni - 'ossi. .. 'ossi!... - che sembra che abbiano vinto lo scudetto! Gli svizzeri fanno un sospiro, ringraziano, offrono un cioccolatino e poi via a ricaricare gli orologi!... Però a me - ... a te, a te! ... -chiunque mi scopi la donna mi girano le palle... uguale preciso! - ...'ossi, 'ossi! ... - Quindi non sono razzista! Voglio dire: una volta c'era un napoletano - 'ossi... 'ossi! ... - che la filava alla grandissima. Allora l'ho preso in disparte e, così, gli occhi negli occhi, da uomo a terrone gli ho detto... - Bossi! - Grazie! ... - Bossi! ... -Grazie! Gli ho detto: ti dico solo questo, lei è la mia donna e piuttosto che farla scopare a te la scopo io! - Bravo, Bravo!... Grande! ... Grande!... Duro! Duro! - Ero disposto a tutto!...

Allora! Chi vuole entrare nella Lega lombarda?... Chi ce l'ha duro? -lo! lo! lo!... Tutti! ... - Lo so! Lo so che siete in tanti! Forza, chi vuole entrare nella Lega lombarda alzi la mano! ... Cos'è, cos'è successo? Siete tutti pizzaioli?... Comunque avete ragione a essere prudenti, perché per entrare nella Lega ci vogliono i titoli! Bisogna essere preparati, perché la Lega non è un ministero romano che si entra perché sei amico dell'amico dell’amico... Da noi bisogna, primo: avere il cazzo duro - ... ahhh! bravo!. .. - e secondo: studiare... duro!... cazzo duro ... studiare duro... Cosa? Tutto!... Per esempio la storia delle famiglie che han fatto grande Milano: gli Sforza, i Visconti, i Bramieri! E poi la vita e le opere dei grandi personaggi milanesi come il cardinale Borromeo, Pietro Verri, Alessandro Manzoni, il Cattaneo, il Beccaria, i fratelli Dandolo... i fratelli Baresi... Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi... e mi fermo qui perché dopo c'è Jair... Questo vale per la teoria, però non basta - ahhhh! ... - Per entrare nella Lega lombarda ci vuole anche la pratica e cioè, primo: prova di casseula scritta e orale... secondo: prova di oss buss cul risott... terzo: prova de panetùn cunt i cantit e l'ugheta... e se non sono pronunciati bene come me, è meglio che lasciate perdere... perché noi vogliamo l'introduzione del dialetto nelle scuole... tutte le interrogazioni devono essere fatte in milanese, anche quelle in inglese... - uhhh! ahhhh! ... - anche le altre materie di insegnamento dovranno essere completamente riviste... la geografia e la storia! Perché per esempio è ora di finirla di dire che l'Italia l'hanno fatta i Garibaldi, i Mazzini... ma quando mai? Le prove sono sotto gli occhi di tutti: l'Italia ha la forma di uno stivale perché l'ha fatta il Calzaturificio di Varese! - ahhh... lo sapevamo!... giusto!... Lombardo apri gli occhi! Basta farsi prendere per il culo da Roma! ... E ora o con noi o contro di noi!. .. Ci hanno fatto incazzare! Stiamo molto attenti perché noi tiriamo fuori le liste: facciamo i nomi! Altro che P2! Altro che Gladio! Se vogliamo possiamo sputtanare gli insospettabili! Enzo Jannacci è pugliese! Versace è di Reggio Calabria! Gianni Brera è di San Zenone Po e quindi è del Sud! - Bene! Terroni! Che cazzo dici tu che sei di Parma? ... E adesso tutti insieme recitiamo la preghiera del legaiolo... Siete caldi? ... Avete il cazzo duro?...

O mai liben maduninen 
che te brillen farauei 
ell'è golden e piccininen
ti te controllet tut Mailand
Sota ti sturmundrang
se sta mai cui man in mang
disen tucc: farauei Napules capùtt
ma poi ca tucc chi a Mailand
terùn!

 

Contributo 
Milano vicino all'Europa (in tram)
(Tratto dal copione originale dello spettacolo e pubblicato da Baldini e Castoldi in Si fa presto a dire pirla, di Paolo Rossi, 1992))
 

[…]

Guarda un po' la città europea ... stan facendo il lifting alla città ... tutto diventa centro... si espande... la città si espande come un eritema... anche la periferia diventa centro...
abito in un quartiere del centro ...
a cinque minuti da piazza del Duomo...
e come ci vai in piazza del Duomo?... in elicottero.
Le stan facendo il lifting... tiran su tutto...
... Stiamo lavorando per voi!. ..
Guarda le strade ...
Al lunedì mattina aprono il selciato e mettono le tubature del metano. Alla sera ricoprono ...
Al martedì mattina riaprono il selciato e rifanno le tubature dell'acqua potabile. Alla sera ricoprono ...
Al mercoledì mattina riaprono lo stesso selciato e rifanno le centraline della Sip...
ma poi per fortuna alla sera ricoprono...
Al giovedì mattina riaprono il selciato,
rifanno le fognature... al giovedì sera richiudono...
Al venerdì, non fanno niente.
Un giorno che si poteva posteggiare... niente.
Al venerdì c'è il mercato...
Al sabato mattina ridipingono gli stop
e i passaggi pedonali...
al sabato sera lavaggio strade...
Alla domenica telefonano che lavando le strade
l'acqua si è infiltrata nelle tubature del metano ...
E allora il lunedì mattina ritirano su tutto e riaprono le tubature del metano e richiudono al lunedì sera... però al martedì telefonano perché le tubature delle fognature si sono infiltrate nell'acqua potabile: la gente se n'è accorta perché l'acqua era più buona del solito comunque ritirano su tutto e richiudono... Ma si scopre che nel tirar su hanno spostato i tubi del metano e alla gente che telefona nel quartiere vien fuori dalla cornetta un odore di metano e quello dall'altra parte della cornetta dice: eh, ma che odore! lavati! e per fortuna dalla cornetta vien fuori anche uno schizzo d'acqua potabile e intanto fuori riaprono mettono a posto e richiudono poi al giovedì in un giorno solo fanno tutta una consulta per capire perché il metano finisce nell'acqua e il telefono squilla nelle fogne, aprono e richiudono... al venerdì mercato... con un odore di metano! ... che non si riesce a tirar via neanche con tutti i telefoni a disposizione... sabato lavaggio strade e ritiro della spazzatura. Prima lavaggio strade e poi ritiro della spazzatura, così l'acqua del lavaggio strade ha fatto diventare tutta la spazzatura bella molliccia e smerdolenta e c'è un odore pazzesco ma almeno non si sente più l'odore di metano... alla domenica telefonano: guardate che quando avete richiuso avete dimenticato dentro il Bisturi... Così il lunedì mattina riaprono e tirano fuori il Bisturi... Carletto Bisturi, un operaio dell'Azienda del gas ... Ma come si fa a vivere così? ...

[…]
Guarda, guarda Milano come cambia... guarda come cam­biano le insegne dei negozi: L’altra faccia dell'insalata... Bisteccoteca... Formaggissima... La Boutique dello yo­gurt... Non solo pane... vicino a Solo Pizza ... Vedete un po' di mettervi d'accordo!... Jean Pierre l'Ortolano... die­cimila una susina... allora l'eroina cosa costa... come un ki­wi?... Guarda guarda: c'è anche i vigilantes fuori... l'orto­lano ci ha i vigilantes fuori... se fanno una rapina e gli ruba­no un mazzetto di rosmarino o una piantina di cerfoglio... costano più di una parure di Bulgari... Senta, vorrei un'an­guria ... gliela incarto o faccio un leasing?... Leo: lo scultore del vitello!
Era un quartiere popolare ed è diventato un quartiere socialista ... i soliti ciuaua che si accoppiano… mogli acquisite che girano… ciuaua acquisiti che girano… mogli che si accoppiano… No, no ... è proprio un quartiere moderno e socialista...
Guarda le statue ... le statue di Giò Pomodoro... che girano... La statua per sua definizione deve star ferma, immobile. Da cui statuario ... se no si chiamava girario ... Invece si dice statuario, immobile ...
E poi uno scultore che si chiama Pomodoro... e l'ortolano Jean Pierre ... si
doveva chiamare Jean Pierre lo scultore e l'ortolano Pomodoro ... han scambiato tutto, non si capisce più niente ...
Non ci son più neanche le portinaie... al posto delle portinaie ci han messo i videocitofoni... devi fare lo spettacolino prima di entrare... il provino... Drin ...
Alla Goldoni: Buongiorno, go portà una letera ...
Pirandello: Forse ho una lettera ...
Shakespeare: Lettera o espresso, questo è il problema ...
Brecht: Egli - terza persona - ha portato una lettera!
Carmelo Bene: Portai. Di tutto il restante me ne disoccupo.
Il Teatro dell'Elfo: Cazzo vuoi! Come, cazzo vuoi! Cazzo, ci ho qui una lettera, cazzo (si assesta il cavallo e sputa per terra).
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